16 gennaio – Due euro camicia sulla gruccia, piegata 2,50

Due euro camicia sulla gruccia, piegata 2,50

Operosi e silenziosi nei loro laboratori caotici dove si svolge l’intera vita: lavoro, molto, e riposo, il necessario.

Un piccolo pezzo di Cina che si riproduce nei laboratori sartoriali e nelle lavanderie milanesi, sinonimo di efficienza e soprattutto luogo dove si risolvono i piccoli problemi quotidiani.

Tutto nella massima rapidità e precisione. Laboratori aperti spesso anche nei festivi. La vita per questi artigiani con gli occhi a mandorla si volge tutta in questi piccoli spazi. Non c’è separazione tra tempo del lavoro e tempo del riposo: il luogo è lo stesso.

L’obiettivo è svolgere un servizio apprezzato. Così ai clienti per ciascun capo viene consegnato un tagliandino colorato, tipo quelli della riffa delle parrocchie, che fa tenerezza pensando alla tecnologia usata per localizzare nelle lavanderie moderne i capi di vestiario, e che serve a ritrovare il capo al momento del ritiro in un caos che è tale solo per chi è dall’altra parte del banco. Perché questi artigiani riescono sempre a trovare con una disarmante facilità il capo desiderato in una montagna di panni.

Un’organizzazione perfetta. E per non impegnare i clienti nella pronuncia del mandarino, i nomi vengono adeguati. Non ci sono Cheng, Gang e Dong, né Lin, Mei e Li. Ma più semplici Paolo, Michele e Maria.

A Milano c’è la comunità cinese più grande d’Italia: conta 28.414 residenti.

Milano ha reso omaggio all’emigrazione cinese con una mostra nel 2017 al Mudec  “Chinamen”, con un focus sul periodo delle origini storiche della migrazione cinese (1906-1946) che ha raccontato anche “le asprezze del ventennio fascista, in cui i cinesi subirono l’impatto delle leggi razziali e durante la guerra furono in gran parte internati in campo di concentramento” e che “grazie alla stretta interazione con gli abitanti del quartiere e della città, i primi cinesi misero radici salde in questa città che ha saputo farne una comunità dinamica e coesa, emblema dell’operosità sia cinese, sia milanese”.

 

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